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Arbitrare un gioco non è un gioco da ragazzi:
Neanche a dirlo l'arbitro deve conoscere perfettamente il gioco e possedere specifiche qualità.
1. Empatia e capacità di comunicazione: Deve essere in grado di creare un ambiente accogliente e inclusivo per tutti i partecipanti, comunicando in modo chiaro e empatico.
2. Capacità di gestione dei gruppi: Deve saper gestire gruppi di ragazzi in modo efficace, mantenendo l'ordine e garantendo che tutti partecipino in modo attivo e rispettoso.
3. Pazienza: Deve essere paziente e comprensivo, sapendo gestire situazioni delicate o conflittuali con calma e rispetto.
Devono essere poche e chiare.
Tutti gli animatori devono conoscere le stesse.
Fare attenzione a quei giochi che tutti sanno: spesso si conoscono con regole leggermente diverse.
È utile immaginarsi prima lo svolgimento del gioco ipotizzando quali possano essere le situazioni che potrebbero verificarsi e quali problemi dover eventualmente affrontare.
Tutti gli animatori non impegnati in altre attività devono partecipare al gioco: come arbitri, come giocatori nelle squadre, assistendo i e giocatori eliminati.
Bisogna organizzarsi, decidere e dividersi i ruoli (chi gioca, chi arbitra, chi fa il guardalinee).
I diversi arbitri devono avere compiti specifici, precisi, semplici e chiari.
Uno solo è colui al quale spetta la decisione finale: gli altri collaborano con lui.
Gli animatori devono essere l'anima del gioco, fare in modo che si svolga nel clima e nello stile giusto e non rovinarlo con polemiche e comportamenti infantili.
Ci vuole fermezza e decisione;
Ci saranno situazioni impreviste che vanno affrontate senza tentennamenti e senza pensarci troppo;
Interrompere e far riprendere il gioco con un fischio forte e deciso;
Comunicare le proprie decisioni con voce forte ed in maniera semplice, così che tutti sentano e e capiscano;
Non cambiare cento volte idea dopo che si è scelto.
Prestare la massima attenzione al gioco;
Le tentazioni che possono distrarci sono molte: un amico/a con cui parlare, un pensiero per la testa, un messaggio sul telefono (chi arbitra non deve ricevere telefonate!).
La cosa che più distrae e fa sbagliare è la paura di aver precedentemente commesso un errore: bisogna continuare sereni come se non fosse successo nulla.
Si ha il dovere di essere giusti prima che clementi: i ragazzi sapranno apprezzare la nostra fermezza se sapremo condirla con una goccia di dolcezza;
Tutti i giocatori devono rispettare le regole;
Non vanno accettate scorrettezze, furbate, prese in giro, parolacce;
Riprendere i giocatori senza umiliarli davanti ai compagni;
Pretendere obbedienza e rispetto dagli altri arbitri, animatori e giocatori.
Mantenere la calma ed il controllo (non è facile perché i ragazzi conoscono 1000 modi per farla perdere);
Intervenire con eleganza e con pazienza, pronti a rispiegare le regole qualora non fossero state capite da tutti ed incoraggiando a rispettarle;
Non arrabbiarsi per le critiche (non riuscirete mai a fare contenti tutti!) ma rispondere con tranquillità, sdrammatizzando con una battuta e sorridendo.
Occorre essere veloci nel muoversi e capaci di osservare tutta la zona di gioco;
Scegli una posizione che ti permetta di vedere bene e di vedere tutto;
Segui il più possibile il gioco ma senza essere di intralcio alla azione.
Un fischietto ... da usare bene ed il minimo indispensabile;
Un orologio ... per sapere quando si fa tardi;
Una penna ed un foglietto per segnare i punti o le penalità;
Quello che serve per il gioco e che ha il potere straordinario di non trovarsi o di venire dimenticato proprio quando serve.
Sa che tutti devono giocare e ogni ragazzo deve essere l'attore protagonista;
Sa che deve coinvolgere ogni giocatore nel vivo del gioco in modo che partecipi attivamente e si diverta;
Sa complimentarsi ed incoraggiare, cercando di avere una parola buona per ognuno.